Emilia romagna, grande opportunita’ con il bando ‘start up innovative’

Ogni piccola impresa costituita dopo il 1° Gennaio 2010 potrà ricevere dalla Regione un contributo in conto capitale pari al 60% della spesa ritenuta ammissibile per sostenere gli investimenti e le spese necessarie nella fase di avvio, nella successiva fase di start-up e nella prima espansione dell’impresa.
L’importo del progetto non dovrà essere inferiore a € 75.000.
Il contributo in conto capitale massimo concedibile è pari a € 100.000.
E’ prevista una maggiorazione del contributo pari al 10% per i progetti che prevedono alla loro conclusione un incremento di dipendenti assunti a tempo indeterminato pari ad almeno 3 unità rispetto a quelle in organico al momento della presentazione della domanda.

Le domande di ammissione possono essere presentate nel periodo compreso fra il 15/05/2012 e il 31/12/2012.

Strategie di cambiamento – Formazione gratuita dirigenti e dipendenti

STRATEGIE DI CAMBIAMENTO

Formazione GRATUITA dirigenti e dipendenti per vincere le sfide del cambiamento

Fondo Professioni finanzia completamente la FORMAZIONE dei dipendenti degli studi professionali e delle aziende, basta semplicemente seguire la modalità sotto indicata di adesione, FACILE, LIBERA E GRATUITA e inizieremo con VOI a progettare, personalizzandolo, l’intervento che più si addice alla Vostra organizzazione aziendale o professionale.

Per avviare un processo di cambiamento e sviluppo nelle aziende e negli studi professionali è prioritario investire nel “CAPITALE UMANO” e nell’organizzazione stessa, attraverso un sistema di formazione e sviluppo, che si integri con l’organizzazione esistente, e permetta di raggiungere obiettivi di alta eccellenza.

Siamo disponibili ad incontrare le aziende e le istituzioni per illustrare e “costruire insieme a Voi una modalità d’intervento che permetta all’impresa e allo studio professionale di chiarificare le proprie mete future, tradurle in obiettivi, allenare e sviluppare le potenzialità in poteri e talenti al fine di scegliere le modalità strategiche più opportune per realizzare gli obiettivi previsti e stabiliti”.

Come aderire ai Fondi Interprofessionali?

Aderire ai Fondi Interprofessionali non comporta nessun costo aggiuntivo per l’impresa: basta decidere di destinare il contributo (0,30%), seguendo la procedura indicata di seguito, previsto dalla legge per l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria che l’impresa già versa all’Inps ogni volta che paga i contributi.

Per aderire al Fondo InterProfessionale è sufficiente indicare nella “DenunciaAziendale” del flusso UNIEMENS aggregato, nell’ambito dell’elemento “FondoInterprof“, l’opzione “Adesione” selezionando il codice del fondo scelto inserendo il numero dei dipendenti interessati all’obbligo contributivo.

L’effetto dell’adesione è immediato, l’azienda, potrà usufruire dei finanziamenti del Fondo Professioni sin da subito.

I versamenti al Fondo inizieranno a decorrere dal mese di competenza in cui è stato indicato il codice del fondo. In caso di tardiva trasmissione della denuncia telematica, verrà presa in considerazione la data di effettivo inoltro.

L’adesione è unica e NON va rinnovata ogni anno.

Imprese, il percorso per uscire dalla crisi

Uscire dalla crisi di impresa è davvero possibile anche e soprattutto in una fase molto delicata e preoccupante come nell’attuale congiuntura. D’altra parte deve essere convenuto che abbandonarsi all’inerzia nell’attesa di un improbabile aiuto esterno all’impresa, in assenza di un’adeguata e professionale strategia di ristrutturazione aziendale, non può che peggiorare la situazione e condurre all’uscita dal mercato ed alla conseguente estinzione dell’attività produttiva.

Seguendo un percorso logico ed in armonia con corrette dinamiche aziendali l’impresa in crisi di liquidità, che conseguentemente necessita di un rilancio dell’offerta della propria produzione di beni e/o servizi, può uscire dallo stato di “incaglio economico-finanziario” ricorrendo alle strategie di seguito descritte in estrema sintesi:

1) Mettere in discussione ed analizzare ogni aspetto strutturale ed organizzativo dell’azienda mediante un efficace strumento di controllo della gestione quale il “cruscotto di controllo” al fine di comprendere appieno le strategie di cambiamento da porre in essere nella gestione al fine di superare la crisi di impresa. Capire bene quindi dove intervenire con decisione prima di procedere con il successivo intervento qui descritto al punto 2 in modo da procedere con un efficace risanamento dell’aspetto finanziario dell’impresa dopo aver ben compreso i punti di effettiva debolezza (ma anche di forza) della struttura economica, finanziaria ed organizzativa dell’impresa in crisi di liquidità;

2) Procedere alla ristrutturazione dei debiti aziendali mediante gli strumenti previsti dal legislatore o in via “stragiudiziale” al fine di perfezionare un nuovo “patto” con il ceto creditorio dell’impresa (soprattutto con quello bancario) che possa apprezzare e condividere le “nuove” linee strategiche adottate dall’impresa proponente. Si ricorda che l’attuale legislazione in materia di procedure concorsuali tutela il “nucleo aziendale” piuttosto che l’interesse dei creditori. (Ovviamente, nel caso in cui la crisi sia talmente grave ed irreversibile è necessario a quel punto “saltare” la fase 1 descritta in precedenza e ricorrere immediatamente alle procedure concorsuali quali il concordato preventivo e la richiesta di fallimento in proprio quale strategia di risoluzione della crisi di impresa);

3) Adottare un strategia di ricerca di nuova clientela mediante l’utilizzo di una strategia di marketing vincente quale il Web Marketing. A tale scopo si ricorda che a seguito dei cambianti introdotti dalla tecnologia e della mutate attitudini da parte del pubblico dei consumatori, la ricerca di informazioni spinge gli stessi ad utilizzare internet quotidianamente non per comprare prodotti, ma per acquisire nuove conoscenze o per unirsi e condividere passioni sportive, professionali, personali di vario genere, etc. ,caratterizzando sempre più la propri presenza in variegate “tribù” ( o nicchie di mercato). L’offerta selezionata e programmata di contenuti informativi gestiti con serietà professionale sul web da non può che suscitare in prima battuta interesse nella clientela potenziale per poi trasformarsi in fiducia acquisita nell’impresa, con logica conseguenza di contatti commerciale che ove gestiti con accuratezza professionale garantiranno all’azienda numerosa, nuova e soddisfatta clientela che alimenterà il passaparola positivo sul web stesso a beneficio di ulteriori contatti.

4) Predisporre un piano per la internazionalizzazione dell’impresa (anche di modesta dimensione), al fine di diversificare geograficamente la propria clientela e sfruttare pienamente le grandi potenzialità offerte dal mercato globalizzato. Le piccole imprese possono programmare questa attività anche in modo graduale e con un budget di spesa di modesta entità purché mirato a penetrare nel mercato di interesse.

Se non curi la comunicazione con l’esterno perdi fatturato

L’attività che io svolgo come anche voi, mi porta ad avere un numero sempre crescenti di rapporti con altri soggetti soprattutto per telefono o per email.
Bene, ultimamente, forse sarà anche per colpa della crisi (il fatto che le cose non vanno bene provoca sicuramente un innalzamento del nervosismo), sto notando nei call center e in generale nell’approccio comunicativo al telefono, una notevole mancanza di cortesia.
Chi ci risponde molte volte si atteggia a fenomeno, non riesce a capire che dall’altra parte a volte c’è una persona che non è esperta del settore e che chiede dei chiarimenti… spesso mi capita di ascoltare anche persone si inalberano…
Questo prova un danno incredbili eper le loro azienda!

Chi si mette al telefono o scrive una mail è l’emanazione dell’azienda verso il mercato, verso la pubblica opinione, ed è quindi la prima forma di comunicazione che l’azienda ha nei confronti del mercato, nei confronti dell’esterno, e quindi deve avere la massima attenzione.
A volte scherzando, mica troppo, dico:”se non vuoi ricevere telefonate, non vuoi ricevere email, non vuoi rotture di scatole… cambia lavoro…”
Mettiti a fare il lavoratore dipendente, ti metti alle dipendenze di qualcuno e prendi ordini.
Se tu vuoi essere un imprenditore, un professionista, non puoi assolutamente toglierti da questo scomodo (sicuramente) ma molto importante mezzo, che è la comunicazione.
Molte volte dico “ma pensa un pò se non ti arrivasse nemmeno una telefonata al giorno: sarebbe molto più grave”.
Vi invito quindi a rallegrarvi per ogni telefonata, perchè dietro ad ogni telefonata si cela un’occasione di business e di rafforzare i propri rapporti, e la propria comunicazione.

Un’altra cosa incredibile è che molto spesso uno chiama al telefono e dall’altra parte non risponde nessuno; io ho fatto una statistica e secondo me siamo al 40-50% di chiamate non risposte!
C’è uno strumento semplicissimo che è il trasferimento di chiaamta, basta attivarlo e la chiamata viene redirezionata ad una segretaria, ad un call-center…
Ma se io ricevo telefonate ad un telefono al qualche non rispondo è un problema, perdo il cliente.
Per non parlare poi del fatto che dopo che uno spedisce una mail (parlo di aziende anche grandi), se poi non mandi 5-6 email di sollecito, nessuno ti risponde.

Quello di oggi è anche uno sfogo se volete, ma è anche un invito a curare la corrispondenza e a curare la comunicazione, le risposte al telefono.
Nei nostri servizi di Tutoraggio Aziendale e Cruscotto di Controllo, (leggi tutto su: https://consulentiaziendaliditalia.it/cruscotto-di-controllo/) ci sono degli indicatori in grado di misurare se l’azienda è in maniera adeguata orientata verso il mercato e verso la comunicazione.
Ti invito a prendere visione dei nostri servizi su www.consulentiaziendaliditalia.it, dove troverai anche il consulente più vicino a te, dal momento che ormai siamo presenti praticamente in tutta Italia e a vedere i servizi del:
Cruscotto di Controllo e Tutoraggio Aziendale, al seguente link, https://consulentiaziendaliditalia.it/cruscotto-di-controllo/,
dove affrontiamo il discorso del rapporto con i collaboratori ed in particolare l’analisi della bontà della comunicazione generale.

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Perchè gli imprenditori sono disperati!

Oggi vi riporto un esempio magistrale di approccio ad un nuovo cliente che si è rivolto al nostro Network Consulenti Aziendali d’Italia, network di consulenti d’azienda che offrono diversi servizi alle imprese quali il ‘Cruscotto di Controllo’, ‘Ristrutturazione Debiti’, ‘Web Marketing’ e ‘Coaching’.

Il collega responsabile di zona ha ricevuto il contatto di un’azienda tramite il sito www.consulentiaziendaliditalia.it e guardate come si è comportato nella sua consulenza.

Nel primo incontro conoscitivo l’approccio è stato diretto, professionale e umano.
Il collega si è trovato di fronte una persona spaesata e disperata, abbandonata a se stessa, senza alcuna speranza per il futuro della propria azienda, priva di qualsiasi conoscenza delle normative attuali e di soluzioni plausibili per la propria attività.
La prima cosa è stata dunque rassicurare l’imprenditore, metterlo a conoscenza di possibili soluzioni e strumenti adeguati per affrontare la sua crisi, ridandogli degli obbiettivi per cui combattere e lasciando alla fine dell’incontro un cliente motivato e speranzoso di potercela fare, cosa fondamentale in cui un consulente deve sempre riuscire.

Già dal primo incontro si è rilevata una certa confusione e disordine organizzativo e si è constatato come nonostante la buona volontà, il titolare non avesse il timone della sua azienda. Ciò che si è subito proposto è stato il nostro innovativo servizio ‘Cruscotto di Controllo’ strumento fondamentale per conoscere, pianificare e monitorare l’attività aziendale.
Da aggiungere, inoltre, che il collega ha fatto attivare immediatamente Fondimpresa, che permette di ottenere il finanziamento all’utilizzo del ‘Cruscotto di Controllo’, possibilità che, ovviamente, il titolare dell’azienda non conosceva, poiché non informato adeguatamente dal suo vecchio commercialista.

Cruscotto di Controllo: https://consulentiaziendaliditalia.it/cruscotto-di-controllo/

Al secondo incontro , della durata di una giornata, si è andati ad analizzare il conto economico e lo stato patrimoniale al 31 12 2011 (confrontandolo con quello al 31-12-2010 e 31-03-2012) e si richiedevano tutti i dati e le notizie necessarie per porre le basi del Cruscotto di Controllo.

Nello scandagliare l’azienda il collega ha fornito una consulenza a 360° (fiscale, aziendale, amministrativa, organizzativa, finanziamenti, paghe, e non per ultimo formazione e coaching), rendendosi conto che l’attività fatta finora dai consulenti precedenti si focalizzava e si focalizza ancora adesso solo alla tenuta ed elaborazione della contabilità, adempimenti fiscali.

Nulla era stato mai fatto in merito alla consulenza aziendale diretta al controllo dell’attività propria dell’impresa, tant’è che l’azienda si è rivolta a noi di Consulenti Aziendali d’Italia poiché chiude l’attività in perdita da più di sei anni. All’interno della stessa non esisteva prima ad ora una rilevazione giornaliera dei prodotti assemblati, i prezzi di vendita tenevano conto solo del costo della manodopera e non anche di tutti gli altri costi fissi aziendali.!

È da sottolineare inoltre che i prezzi di vendita erano rimasti invariati da cinque anni e l’indebitamento generale era molto elevato rispetto all’attività corrente.

Così si è andati a fissare, in completa sintonia con il titolare dell’azienda, gli obiettivi e le attività più o meno urgenti da raggiungere:

1. predisporre immediatamente tutti i report necessari al rilevamento dei tempi di produzione, in modo da poter valutare esattamente i prezzi di vendita da applicare e concordare poi con la committenza;
2. Calcolare costi fissi giornalieri che si sostengono a prescindere dalla produzione e dalla vendita;
3. calcolare il margine di contribuzione giornaliero che consenta di coprire i costi fissi;
4. predisporre un budget di previsione per l’anno 2012 che consenta di conoscere e fissare degli obiettivi da raggiungere;
5. predisporre un cash flow entrate – uscite sia dell’attività corrente che dei debiti pregressi.

L’analisi dello stato patrimoniale al 31 12 2011 ha rilevato inoltre un elevato indebitamento ed era evidente l’impossibilità di continuare l’attività se non si ristrutturava il debito complessivo aziendale.

Si è dimostrata ancora una volta come spesso nel rimettere in sesto la propria attività i servizi di Cruscotto Aziendale e di Ristrutturazione Debiti siano fondamentali, servizi in cui noi di Consulenti Aziendali d’Italia siamo specializzati e pronti a fornirti!

Ristrutturazione Debiti: https://consulentiaziendaliditalia.it/ristrutturazione-debiti/

Alla fine della giornata il collega ha chiesto al titolare che cosa riscontrava di diverso nel nostro approccio rispetto agli altri nostri colleghi commercialisti e queste sono state le sue risposte:

1. è la prima persona che viene in azienda, guarda il bilancio, non chiede solo carte, documenti e le rimanenze, ma entra nel merito dell’organizzazione aziendale;
2. quando è venuto la prima volta mi ha aperto la testa e mi ha dato la speranza di potercela fare;
3. mi ascolta, capisce quello di cui ho bisogno e per la prima volta sento di avere un alleato al mio fianco;
4. mi fa notare aspetti ai quali non avevo dato importanza (comportamenti personale dipendente);
5. fa crescere la mia autostima, io credo in questa attività e ho solo bisogno di essere guidato, adesso so di potercela fare;
6. per la prima volta sto prendendo consapevolezza di dove mi trovo, sono pronto a prendermi tutte le mie responsabilità e vorrei che la mia azienda fosse un’azienda modello.

CONCLUSIONE

Anche in questo caso è emersa la funzione del consulente aziendale tradizionale come ”Un peso” e poco adeguata a seguire le imprese e, in questo momento particolare, serve ancor di più un professionista che possa intervenire anche su altri aspetti cruciali (tutoraggio a 360°), quali il controllo di gestione e l’orientamento al mercato (web marketing).

Una chiara dimostrazione di come la Consulenza Aziendale si stia evolvendo e stia cambiando radicalmente rispetto al modo di intendere questo servizio da parte dei commercialisti tradizionali.

Sai come ottenere dilazioni e riduzioni delle sanzioni inps?

Con circolare n.48/12, l’Inps ha reso noto che il servizio telematico per la presentazione delle domande di dilazione dei debiti con l’Istituto e di riduzione delle sanzioni civili è già disponibile dal 21 marzo scorso.

Le domande di dilazione dei debiti delle aziende con dipendenti che operano con il sistema UniEmens possono essere trasmesse dalle aziende stesse, dai consulenti e dai professionisti che accedono mediante PIN al sito Inps nel quale, nel “Cassetto previdenziale aziende”, potranno selezionare la voce “Dilazioni” nella lista moduli di “Invio nuova istanza” della funzione “Istanze on-line”.

Per quanto concerne, invece, la domanda di riduzione delle sanzioni civili, la stessa potrà essere trasmessa, dagli stessi soggetti sopra indicati, accedendo ai servizi per le aziende e i consulenti, utilizzando la funzione “Aziende UniEmens: domanda di riduzione sanzione civili”, inserimento domanda.

In tema di provvedimenti su avviso di addebito e cartella di pagamento, le aziende che operano con il sistema UniEmens, gli iscritti alla gestione degli artigiani e commercianti, le aziende assuntrici di manodopera e i lavoratori autonomi agricoli, committenti e liberi professionisti dovranno trasmettere in via telematica quanto di seguito indicato:

· domanda di sospensione cartella di pagamento;

· domanda di sgravio cartella di pagamento;

· domanda di sospensione avviso di addebito;

· domanda di annullamento avviso di addebito;

· comunicazione di avvenuto pagamento su avviso di addebito.

Al servizio si accede sul sito dell’Inps, servizi on-line, per tipologia di utente (aziende, consulenti e professionisti, cittadini e associazioni di categoria accedono mediante codice fiscale e PIN) e sarà possibile consultare lo stato della pratica e le eventuali comunicazioni dell’Istituto.

Per trovare il consulente più vicino a te vai su www.consulentiaziendaliditalia.it

l’e-commerce, opportunità non ancora del tutto sfruttata

L’ecommerce può dare la possibilità, all’azienda che lo adotta, di espandere le proprie vendite sia a livello nazionale che a livello internazionale spendendo molto meno rispetto all’aperturta di una sede fisica. Si stima che le Pmi che fanno e-commerce hanno aumentato il loro fatturato in controtendenza rispetto alle aziende che non avevano una presenza online.

L’e-commerce permette di intercettare quei clienti che lavorano sino a tardi e hanno poco tempo per comprare nei negozi fisici, difatti è come se la vostra attività fosse aperta 24 ore su 24.
Consente l’ottimizzazione del canale di vendita tradizionale e quindi dei costi e del personale anche se si dovrà tener conto dell’insorgere di nuove difficoltà quali per esempio la gestione di singoli prodotti e la riorganizzazione per il packaging. Non è solo utile ai fini della vendita ma serve anche in fase di prevendita, difatti, il cliente può informarsi sulle caratteristiche del prodotto che vuole acquistare e sul relativo prezzo.

Serve all’impresa a conoscere meglio la propria clientela e instaurare un rapporto personalizzato avendo la possibilità di studiarne i comportamenti di acquisto. Se l’utente lascia il proprio contatto, permette di inviare offerte personalizzate basate sui precedenti acquisti e fidelizzando sempre più i clienti.
Caratteristica fondamentale è che il sito sia USABILE, deve trattarsi di una procedura d’acquisto snella, con pochi passi e con il minimo indispensabile di informazioni. Deve inoltre far percepire la sicurezza del sito dotandosi di certificazioni Visa o Mastercard.

Per trovare il consulente più vicino a te vai su www.consulentiaziendaliditalia.it

Gestione finanziaria in 4 mosse: il vadevecum

Un vademecum per la corretta gestione finanziaria dell’impresa, le caratteristiche dei 4 step fondamentali:

previsione, reperimento risorse, equilibrio fra mezzi raccolti / impiegati e controllo

Accesso al credito, nuovi strumenti finanziari pensati apposta per le Pmi, investimenti, ricerca di partner finanziari: sono tutte operazioni fondamentali per un’azienda, e che in un contesto di economia mondiale sempre più competitiva diventano ogni giorno più importanti per le piccole e medie imprese.

Non a caso è questa la tipologia di aziende che maggiormente lamentano difficoltà nell’accesso al credito ma anche che, in Italia, sono spesso caratterizzate da una gestione finanziaria non all’altezza dell’ambiente economico del terzo millennio. Vediamo quali sono le regole d’oro che un imprenditore può seguire per una corretta pianificazione e gestione degli investimenti necessari per raggiungere gli obiettivi aziendali.

Innanzitutto, è utile sottolineare che la gestione finanziaria è una funzione di tale importanza da richiedere che un’appositaarea o una specifica risorsa (personale interno o esterno), se ne occupi specificamente. Le principali fasi della gestione finanziaria sono quattro, vediamole in dettaglio.

Previsione delle necessità finanziarie

Si tratta di una fase particolarmente delicata e complessa. È importante considerare che le difficoltà intervengono soprattutto quando bisogna ragionare sul lungo periodo. Una stima corretta delle necessità finanziarie deve tenere conto delle variabili esterne (che soprattutto in una congiuntura di crisi come quella attuale possono essere difficili da monitorare) e di quelle interne, come i piani aziendali.

Reperimento delle risorse

Fatta la stima delle necessità, bisogna passare alla fase della ricerca delle risorse finanziarie. L’azienda ha davanti due strade: impiegare capitale proprio, oppure cercare un finanziamento di terzi. L’impiego di capitale proprio può avvenire attraverso l’autofinanziamento, che nella sua accezione più classica si riferisce alla parte di capitale che proviene dalla gestione aziendale (come gli utili a riserva).

Oppure attraverso un finanziamento con vincolo di capitale per gli apporti al capitale sociale di impresa. Il finanziamento con capitale di soggetti terzi è invece quello che avviene quando il finanziatore non diventa socio, e sostanzialmente è un creditore (ad esempio, una banca o una finanziaria che concede un prestito).

Mezzi raccolti e impiegati

L’equilibrio tra mezzi raccolti e mezzi impiegati e loro coordinamento: è una fase strettamente legata alla precedente. L’imprenditore deve scegliere le fonti di finanziamento tenendo conto di diverse variabili. Quelle interne, relative ai programmi di investimenti aziendali, e quelle esterne, (variazione tassi, stretta al credito), che possono essere più difficili da prevedere e da quantificare.

A seconda dei diversi elementi, bisogna trovare il giusto equilibrio fra capitale proprio (capitale sociale, utili reinvestiti, e così via) e finanziamenti terzi. E in quest’ultimo caso, bisogna scegliere fra finanziamenti a breve-medio o lungo periodo. Un’azienda che svolge molte attività stagionali potrà per esempio ricorrere per questa esigenza a finanziamenti di breve periodo, mentre quando si tratta di pianificare l’acquisto di macchinari è più opportuno scegliere un prestito a lungo termine.

Controllo

Infine, la direzione o il responsabile finanziario deve costantemente monitorare la situazione, sulla base di quanto pianificato, coordinare programmi e azioni e segnalare eventuali deviazioni.

Dal Cruscotto alla Ristrutturazione Debiti passando per il Webmarketing, una caso concreto

Oggi vi voglio parlare di quello che mi è capitato prioprio ieri con un cliente che sta adottanto il nostro cruscotto di controllo. Il cruscotto di controllo è un attività di consulenza che permette di mettere sotto controllo ogni singolo angolo dell’azienda.

Bene,dall’attività di reporting che facciamo periodicamente, cioè analizzando gli indicatori che sono all’interno del cruscotto di controllo, è emerso chiaramente che benché abbia un margine notevole per singolo prodotto, il margine aggregato, cioè il singolo margine di contribuzione di tutte le vendite non riesce a coprire i costi fissi.

Quindi c’è un problema:
o i costi fissi sono troppo alti
o le quantità vendute sono troppo basse

Nel caso specificio il problema e’ sulle quantità, non è una questione di sperpero o ineffficenza. S potrebbe pensare di ridurre il portafoglio prodotti ma poi questo andrebbe a scapito dell’intera immagine aziendale. Mancando un prodotto si rischia di perderne altri, per cui il problema sta sulle quantità vendute troppo basse rispetto a quanto necessario.

Come si fa a questo punto ad aumentare le quantità vendute?

Non si esiste la bacchetta magica, ma esiste il webmarketing, che in questo momento storico è una necessità che le aziende non posso trascurare.

Tutto questo non per soffermarmi sul web marketing, ma per dire che l’attività di consulenza aziendale si sta evolvendo, e si sta trasformando in una consulenza a 360°.

Noi siamo entrati per un controllo di gestione ma è venuto fuori che l’azienda necessita dell’adozione di un sistema di web marketing e noi guarda caso, facciamo anche web marketing.

Molto spesso le difficoltà che ha avuto l’azienda in passato, che poi si cercherà di sostenere con il web marketing, hanno generato una situazione debitoria che necessita di una ristrutturazione debiti e quindi ecco qua che il servizio Ristrutturazione debiti del network https://consulentiaziendaliditalia.it/ diventa anch’esso necessario.

Questo per significarvi come le aziende oggi abbiamo bisogno di un consulente a 360° e non si può chiedere ad una piccola o media impresa di avere 20 consulenti, ma deve poter contare su pochi qualificati consulenti che abbiano una visione a 360° integrata, proprio come è successo a questo cliente a cui stiamo facendo il cruscotto di controllo per tenere l’azienda sotto controllo, il webmarketing per sostenere le vendite e la ristrutturazione debiti per sistemare gli errori passati.